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CELLE SAN VITO

 

 

STORIA

 

Il piccolissimo centro di Celle San Vito, bagnato a valle dal torrente Celone, è sito su di un’alta collina rocciosa a quota 726 metri sopra il livello del mare. È un comune popolato da soli 172 abitanti. Il primo termine del suo toponimo deriverebbe dalle celle monastiche,  le quali costituivano i resti di un diruto convento ben attrezzato; il resto del toponimo sembra ovvio, e, deriva dal dirimpettaio monte San Vito di circa 1000 metri. La nascita di Celle San Vito è incerta. Essa potrebbe essere fissata intorno alla seconda metà del XIII secolo, mentre infuriavano le lotte di potere tra Svevi e Angioini, risoltesi con la vittoria di questi ultimi. Con la caduta nel 1269 di Lucera, caposaldo Svevo, è probabile che il vincitore angioino, elargendo concessioni, abbia mandato nell’agro di Celle S.V, dei coloni francesi e forse provenzali, per consolidare e proteggere le sue conquiste. Cosicchè i soldati o i coloni avrebbero poi chiamato parenti e familiari, dando vita alla comunità civile. Un fatto oggi certo, è, che nella lingua parlata locale, si colgono ancora delle inflessioni francesizzanti. Nel corso della sua storia, Celle S.Vito appartenne alla diocesi di Troia dal 1354, per ordine della regina d’Angiò; nel 1440 fu accorpato alla baronia di Valmaggiore, Faeto e Castelluccio Valmaggiore; successivamente passò sotto il vassallo Caldera; nel 1442 sconfitto Renato d’Angiò passò all’aragonese contessa di Celano, fino al 1463. Celle S.Vito fruì di alcuni benefici ecclesiastici (bolla del 21 gennaio, del papa Pio V); nel 1810 sotto i napoleonidi, ottenne l’autonomia.

 

 

 

 

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

 

In Celle San Vito, sono degni di interesse la bella porta cosiddetta dei Provenzali, e, fuori le mura, a circa 2 chilometri, la chiesetta intitolata a San Vito, menzionata, nel 1100 in una bolla del papa Pasquale II.

 

 

 

 

ENTI E ISTITUZIONI     

 

Suggestivo e di notevole interesse è il Museo Etnografico, contenente attrezzi utilizzati dai contadini per la lavorazione della terra.

 

TRADIZIONI

 

Il 25 aprile, in paese si festeggia la sagra dell’agnello, vi è quindi, la possibilità di degustare prodotti tipici.

Ad agosto si svolgono varie sagre e feste, tra cui: il 18 la sagra dei cavatelli, il 17 la festa dedicata ai disabili, il 16 agli anziani e la festa in onore agli emigrati.

Il 13 agosto, si celebra la festa Patronale dedicata a S.Vincenzo Ferrer, nel corso della quale si tiene una processione.

Il 15 giugno e l’8 agosto, si festeggiano San Vito , Santa Crescenza e San Modesto, con processioni, celebrazione della S. messa, e,  successivamente chiusura con un pranzo collettivo.

 

ENOGASTRONOMIA

 

Ricetta tipica locale, preparata nel periodo pasquale, è lo spezzatino di agnello con uova, formaggio, carboncelli e cicoria.

 

PERSONAGGI ILLUSTRI

 

Personaggio apprezzato dal popolo cellese, è il parroco Don Vito Ciullo (1948-2004).