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CASTELNUOVO DELLA DAUNIA

 

STORIA

A nord del monte Chiancone, svetta a 543 metri s.l.m. la cittadina di Castelnuovo della Daunia. Essa è popolata da circa 1.578 abitanti. Sull’origine di Castelnuovo vi sono incertezze, ma, la versione più attendibile appare quella della fondazione ad opera degli Schiavoni, in una delle seguenti date il 663 o nel 926. Cosa che trova anche legittimazione nei toponimi presenti in documenti successivi, quali: Castrum Sclavorum e de Sclavis. Nel 1118 fu donata al vescovado di Bovino insieme ad altri casali. Successivamente passò sotto il controllo dei conti di Troia poi sotto gli Svevi, gli Angioini, che nel 1273 la cedettero agli Alemagna,  ancora a G.Torto ed infine ad Ursilio Minutolo. Nel 1440 Paolo di Sangro la elevò a marchesato col toponimo attuale. E proprio sotto la potestà dei Di Sangro rimase fino all’abolizione dell’istituto feudale.

 

MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE

Degni di interesse sono, qualche chiesa ed il convento ex alcantarino. All’ingresso della cittadina, si può ammirare nella piazza, il busto di Luigi Zuppetta, noto patriota  dell’800. Da vedere, per quanto concerne l’architettura religiosa, sono: la Chiesa Madre, intestata  a Maria Santissima delle Murgie, la chiesa di San Nicola eretta tra il XVII e il XVIII secolo sulle rovine di una chiesa precedente, e, la Chiesa della Madonna Incoronata, consacrata nel 1717 dal cardinale Orsini.

 

ENTI E ISTITUZIONI 

 

 

TRADIZIONI

Con la fiera  “il mercato della pecora”, che si tiene il 15 settembre, si celebra la Protettrice di Castelnuovo della Daunia, ossia, Santa Maria della Murgia. Tale Festa, fu introdotta da Gioacchino Murat nel 1820.

 

 

ENOGASTRONOMIA

La zona di Castelnuovo della Daunia, è conosciutissima per la crescita naturale, di funghi, i quali rientrano nella categoria dei prodotti tipici del Subappennino.

PERSONAGGI ILLUSTRI

 

Tra le personalità di spicco degne di menzione vi è, il politico-avvocato-magistrato, Luigi Zuppetta, che fu amico di Garibaldi e aiutante di Mazzini e l’avvocato Giandomenico Romano.